Dopo il successo della rassegna estiva “Che la morte ci colga vivi”, progetto Pallium propone, per l’autunno, un nuovo ciclo di appuntamenti gratuiti, aperti al pubblico, per parlare di relazioni, fragilità, morte e del ruolo che i media e la tecnologia hanno nella loro narrazione.
“Dall’esperienza di questi mesi – spiega Elisabetta Sfondrini, tutor di comunità per Pallium – è emerso chiaramente il bisogno di tante persone, senza limiti di età, di entrare a contatto con questi temi. È come se ci fosse una sorta di urgenza. Lo hanno dimostrato la presenza numerosa ai Death cafè e al LARP (gioco di ruolo) in cui i partecipanti hanno avuto una parte fortemente attiva; e le centinaia di persone che hanno assistito all’intera rassegna proposta: dal cinema, al teatro, alle conferenze”.
Per gli appuntamenti autunnali sono stati invitati alcuni nomi significativi della scena culturale, sociale e spirituale italiana: il giornalista Domenico Iannacone, in tour con il reading CHE CI FACCIO QUI, ispirato all’omonimo programma televisivo, in onda dal 2019 su Rai 3; padre Guidalberto Bormiolini, monaco e teologo, della comunità dei Ricostruttori nella preghiera, che si occupa di accompagnamento spirituale dei morenti; Laura Curino, autrice e attrice torinese, tra i maggiori interpreti del teatro di narrazione, con il suo nuovo spettacolo Big Data B&B; numerosi professionisti del territorio, impegnati nel delicato mondo delle cure palliative e del fine vita, che incontreranno il pubblico per momenti di confronto e informazione.
“Un progetto partito in sordina – sottolinea il project manager Davide Lo Duca – che ha trovato nella rete e nelle molteplici competenze messe in campo la forza di cambiare rotta e incontrare il bisogno del pubblico, anche al di là delle necessità pratiche. Nell’adempimento del percorso progettuale che ha portato alla realizzazione di una piattaforma tecnologica dedicata ai portatori di cura (caregiver familiari e professionali) e a un incremento del supporto psicologico anche territoriale per i pazienti e le loro famiglie, si sono intercettati altri bisogni e con delicatezza e attenzione si sono trovate strade e linguaggi per cominciare a soddisfarli”.
In questo nuovo capitolo, il focus della rassegna si è orientato, come richiama il titolo “Che la morte ci colga vivi: NOI FRAGILI, NOI IMMORTALI”, sulla presa di coscienza, forse amplificata dai due recenti anni di pandemia, della precarietà delle nostre esistenze e sulla ricerca di significato del nostro viaggio terreno.
Dopo il Covid, “Fragili” è diventato una categoria di cui nessuno può dirsi estraneo. Forse allora la fragilità va compresa e inclusa come parte della vita, come struttura portante, e non essere considerata un aspetto da nascondere, a fronte di un’invincibilità poco umana. Pallium è anche questo: un’occasione per interrogarci e comprenderci nelle nostre “parti molli”, vedere se, sotto al carapace della nostra ostentata forza, possiamo attivare i superpoteri dell’ascolto e dell’accettazione.
Per informazioni pallium@labitta.it
Ultimi appuntamenti con la rassegna “Che la morte di colga vivi” organizzata, nell’ambito del progetto Interreg Italia – Svizzera Pallium, per sensibilizzare al tema delle cure palliative, della fragilità e dell’accompagnamento alla morte.
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