Magazine Alternativa A Numero 2
Anno 2024
ALTERNATIVA a  Zenobia
17 Giugno 2024

Italo Calvino, nel descrivere Zenobia, una delle Città invisibili,  ce la presenta costruita con “bambù e zinco”, edificata con architetture ardite e eccentriche, sormontate “da tettoie a cono, girandole marcavento, marciapiedi pensili…: una città cresciuta forse per sovrapposizioni successive dal primo e ormai indecifrabile disegno. Ma quel che è certo è che chi abita a Zenobia e gli si chiede di descrivere come lui vedrebbe la vita felice, è sempre una città come Zenobia che egli immagina, con le sue palafitte e le sue scale sospese, una Zenobia forse tutta diversa, sventolante di stendardi e di nastri, ma ricavata sempre combinando elementi di quel primo modello. Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.”

Anche nel secondo numero del 2024 prosegue lo spirito di “cantiere aperto”, la solita modalità di indagine  sulla realtà del sociale nel nostro territorio, con uno sguardo che recupera anche  il passato, ne analizza le mutazioni e riflette su quanto si sia data forma ai desideri dei vari progettisti, cioè degli attori impegnati nel tessuto sociale del VCO, la nostra Zenobia. 

In particolare, nei primi articoli della rivista si focalizza l’attenzione sull’evoluzione e sull’impiego degli strumenti di co-progettazione e co-programmazione che coinvolgono, a fianco della Pubblica Amministrazione, il Terzo settore, analizzando i risultati della riforma recente in tre prospettive: a livello nazionale, a livello regionale e in quello provinciale. In questa visione il forum, ormai diventato consuetudine della nostra Alternativa, vuole sondare, attraverso le voci dei partecipanti, che sono gli stessi soggetti attivi nel sociale che avevano partecipato lo scorso anno al forum sullo stesso tema, quale sia oggi lo stato dell’arte, a tre anni dall’uscita delle linee guida.  

Interessante, a questo riguardo, anche la voce della consigliera regionale Monica Canalis, prima firmataria della legge piemontese 7/2024 che precisa i termini della collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo settore, “quella rete silenziosa che tiene in piedi il Paese”. Per il CSSV, l’intervista a due giovani progettiste ci presenta i percorsi di co-programmazione attivati sul tema “fragilità”.

Passando ad altri argomenti, troviamo altre voci interessanti e diverse, che vogliono “dare forma ai loro desideri”, attori impegnati nell’ambito della salute mentale: nel centenario della nascita di Franco Basaglia, Silvia Lorenzini ci parla di una realtà ospedaliera che lavora proponendosi di ascoltare e aiutare i pazienti ricoverati a esprimere i loro desideri e i loro sogni, sulle orme del “Marco Cavallo” ideato a Trieste. Sullo stesso tema, nell’articolo di Marco Pollarolo è descritta l’esperienza della Living Library di Torino che attraverso storie diverse riflette “sulla follia come dimensione umana che ci abita”. E sul filo delle narrazioni, il contributo di Marco Cordero presenta l’ambito della medicina narrativa nella sua esperienza.

In chiusura troviamo una riflessione che anticipa quello che sarà il tema centrale del prossimo numero della rivista, la ricerca storica locale come cuore propulsore di una comunità cittadina. Come per gli abitanti di Zenobia, è importante oggi riconoscere nelle realtà urbane e nella storia dei nostri territori le sovrapposizioni successive dal primo e ormai spesso indecifrabile disegno: è un patrimonio da custodire con cura, cui attingere per dare sostanza ai nuovi, futuri desideri.

Buon viaggio!

Foto di copertina: http://www.arabeschi.it/41-zenobia-i-tronchi-e-le-apparenze/

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