Punta all’estremità nord della regione Piemonte, racchiuso tra impervie vallate e imponenti montagne, il territorio del Verbano Cusio Ossola fu teatro, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca dell’Italia, di intense attività partigiane. Lo testimoniano i numerosi luoghi della memoria, disseminati tanto nei centri cittadini e nei piccoli comuni montani quanto sugli alpeggi e lungo le strade e i sentieri che, attraverso le valli, conducono alle sue alte cime; luoghi ancora oggi contrassegnati da lapidi, monumenti, cippi e croci poste, nel corso del tempo, a ricordo di quella drammatica ed al tempo stesso esaltante pagina della nostra storia.
La memoria di quell’infinità di eventi, capillarmente diffusi su tutto il territorio, è oggi idealmente racchiusa all’interno del Parco della Memoria e della Pace, un’area monumentale di circa 16.000 mq che sorge in località Fondotoce (Verbania) e che si sviluppa intorno al luogo in cui, il 20 giugno 1944, avvenne il più efferato eccidio perpetrato dai nazifascisti durante la Resistenza nell’alto novarese. Qui, nei pressi del canale che collega il lago di Mergozzo al Lago Maggiore, dopo averli sottoposti a molteplici torture e umiliazioni, i soldati tedeschi fucilarono 43 partigiani, tutti catturati nei giorni precedenti durante il rastrellamento che le forze nazifasciste, forti di circa 5.000 uomini, compirono nella Val Grande, accanendosi contro non più di 500 partigiani. Proprio questo luogo fu scelto, nel 1964, per erigere un monumento a memoria di tutti i caduti durante la Lotta di Liberazione nelle due province: circa 1300 nomi, incisi su lastre di marmo rosa della cava di Candoglia, campeggiano oggi su un lungo muro, posto nei pressi del luogo dove avvenne la barbara esecuzione, a imperitura memoria dei partigiani che persero la vita durante i venti mesi della Resistenza.
Intorno a questo primo monumento, nel corso degli anni, sono state collocate e messe a dimora diverse opere ed installazioni, a ricordo del sacrificio delle donne, degli internati militari, degli ebrei e di quanti combatterono, furono imprigionati, soffrirono o persero la vita durante l’occupazione nazifascista. Per questo motivo il Parco della Memoria e della Pace, denominazione ufficialmente assunta nel 1999, rappresenta oggi uno dei “luoghi della memoria” più cari alla nostra comunità e più significativi della Lotta di Liberazione in Italia, che simbolicamente si propone di racchiudere tutte le storie di quanti furono perseguitati o si batterono per il riscatto della nostra nazione.
Al centro di questo complesso monumentale, affacciata verso il luogo dell’eccidio e lungo la strada che da Verbania conduce al borgo di Mergozzo, sorge la Casa della Resistenza. L’edificio, che si sviluppa su una superficie di circa 1.600 mq, è stato progettato dall’architetto Cesare Mercandino e costruito tra il 1994 e il 1996 ad opera della Provincia del Verbano Cusio Ossola, a seguito della Legge Regionale n. 30 del 1992 e in ossequio alle richieste di quanti (tra associazioni, enti, partigiani, deportati, internati e cittadini) chiedevano la nascita di un luogo atto non solo alla tutela e alla conservazione di quell’enorme patrimonio di lotte e sacrifici, ma anche alla sua valorizzazione e divulgazione; un sito che, insomma, non fosse un semplice “luogo della memoria” ma anche un luogo di storia attiva, vivo e vitale.
Per questo motivo, nel 1997, i rappresentanti delle organizzazioni della Resistenza e l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” hanno costituito un’Associazione per la gestione della struttura e dell’annessa area monumentale, impegnandosi a svolgere un’ampia serie di attività e prefiggendosi in primis l’obiettivo di trasmettere, in particolare alle giovani generazioni, la memoria della Lotta di Liberazione Nazionale, la conoscenza degli eventi e soprattutto la consapevolezza dei valori democratici che di quella storia sono il frutto e l’eredità, nonché i valori universali di libertà, giustizia e di pace tra i popoli.
Oggi l’Associazione, dopo oltre 25 anni di intenso e costante impegno, si configura come un ente del terzo settore, una realtà senza scopo di lucro che, perseguendo scopi culturali, di insegnamento e educativi, svolge attività di studio, ricerca e divulgazione che, grazie al fondamentale contributo di Enti pubblici e fondazioni, vengono gratuitamente messe a disposizione di tutti.
Nello specifico, persegue diverse attività di interesse generale organizzando e gestendo attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, finalizzate alla promozione ed alla diffusione della cultura in tutte le sue forme, realizza mostre, filmati, libri, materiale informativo e tutto quanto possa essere utile e necessario per approfondire e diffondere la storia della Resistenza, con particolare attenzione a quanto avvenuto nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Lo stesso edificio, ampliato e restaurato nel corso del tempo, riflette la vastità di questo impegno: oggi la struttura si compone di un’area museale per le esposizioni temporanee, di una sala polivalente per conferenze, convegni, presentazioni e spettacoli, di spazi dedicati all’attività didattica, di un Centro di documentazione per la conservazione del patrimonio archivistico documentario e fotografico relativo alla Resistenza e di una biblioteca di storia contemporanea.
Quest’ultima, dedicata ad Aldo Aniasi, comandante partigiano e politico italiano, nasce con lo scopo di fornire supporto alla libera e critica ricerca e alla formazione dei cittadini contribuendo alla costruzione di una memoria collettiva. Aperta al pubblico dal 2008 conserva e rende fruibile un patrimonio di oltre 19.000 documenti, tra cui il Fondo della Federazione Italia Associazioni Partigiane (FIAP) e una ricca sezione di libri per bambini e ragazzi sulle tematiche della storia del risorgimento, sulla prima e sulla seconda guerra mondiale, sulla Resistenza, sulla Shoah, sulla costituzione italiana e sui diritti. La biblioteca, inoltre, si configura come un centro attivo di informazione, formazione e promozione culturale, coniugando l’assistenza allo studio e alla ricerca e la consulenza informativa e documentaria con l’organizzazione di eventi, incontri e presentazioni editoriali.
Sempre in un’ottica di conservazione e diffusione del patrimonio il Centro di documentazione, nato nel 2010, si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare (attraverso una progressiva attività di censimento, raccolta, conservazione e digitalizzazione) il patrimonio archivistico, documentario e fotografico relativo alla Resistenza e in generale alla storia del ‘900 nel territorio del Verbano-Cusio-Ossola. Sul territorio esistono infatti numerose raccolte di fotografie e documenti che risultano fondamentali per la ricostruzione storica e per la salvaguardia della memoria collettiva su un tema cruciale come quello della Lotta di Liberazione. Il Centro si configura quindi sia come luogo fisico di concentrazione (possiede, in costante crescita, un proprio patrimonio archivistico), sia come luogo virtuale di conservazione attraverso la progressiva creazione di archivi digitali e banche dati online, liberamente fruibili e consultabili da tutti gli interessati. Tra le sue attività ha promosso la banca dati sulla deportazione nel novarese, o la banca dati sull’eccidio del Lago Maggiore. Attraverso iniziative di divulgazione culturale e di formazione, il Centro di documentazione offre un attivo e costante supporto alla ricerca storica, allo studio e alla didattica.
Ne sono un esempio i convegno di studi, di rilevanza internazionale, proposti nel corso degli anni come occasione di confronto e di approfondimento attraverso un approccio multidisciplinare (storia sociale, storia culturale, studi giuridici, studi letterari e storia militare), dove è stato possibile, per i docenti, l’accreditamento ai fini dell’aggiornamento professionale.
Dedicando infine particolare attenzione al mondo della scuola e ai giovani, la Casa della Resistenza predispone annualmente diverse attività didattiche e formative che, con l’inizio dell’anno scolastico, vengono messe a disposizione di scuole, enti e realtà del territorio, provinciale e non solo. Tali attività, in continua evoluzione, trattano diverse tematiche, spaziando dalla storia contemporanea ai percorsi di cittadinanza attiva.
Alle visite al Parco della Memoria e della Pace ed alla galleria delle esposizioni, finalizzate alla diffusione della conoscenza dei tragici eventi di Fondotoce e della storia della Resistenza ed incentrate sul valore del sacrario come luogo della memoria, si affianca un’attività “itinerante” composta da presentazioni, lezioni, laboratori e percorsi didattici di approfondimento, svolti all’interno degli istituti scolastici o nelle sedi di quelle realtà che ne fanno richiesta. Lo scopo, in questo caso, è quello di coinvolgere il più possibile studentesse e studenti, rendendoli protagonisti del percorso: le mostre tematiche realizzate dall’Associazione offrono infatti la possibilità agli alunni di non essere semplici fruitori ma di diventare, a loro volta, delle guide, illustrando i contenuti dell’esposizione a visitatori e compagni. Una possibilità, quest’ultima, particolarmente interessante per gli Istituti Comprensivi o per quelle realtà (non solo scolastiche) dove è possibile avviare incontri in un’ottica di peer education, con gli alunni più grandi impegnati in prima persona per illustrare i contenuti a quelli più piccoli e favorendo così l’adozione di metodi costruttivi che motivino, coinvolgano e attivino all’apprendimento.
Quello dell’itineranza è del resto un tema su cui l’Associazione, negli ultimi anni, ha investito ingenti risorse: come è già stato evidenziato, infatti, i riferimenti legati a protagonisti, episodi ed eventi connessi alla Lotta di Liberazione sono ampiamente diffusi sul nostro territorio e l’avvio di percorsi didattici sviluppati a partire da uno di questi spazi fisici (siano essi cippi, lapidi o monumenti), collocati nei pressi delle case e delle scuole o, comunque, in spazi vicini e parte della quotidianità degli studenti, può certamente rappresentare, per molti di loro, non solo la riscoperta di una parte della storia locale, spesso ignorata o dimenticata, ma anche un ottimo punto di partenza per favorire e aiutare lo sviluppo della consapevolezza di un passato comune, di essere parte della stessa comunità.
Ma l’importanza del territorio, naturalmente, non si esaurisce solo in una chiave didattica: nell’anno 2020, ad esempio, è stato formalmente istituito il Parco Letterario dedicato alla figura di Nino Chiovini, partigiano, storico e scrittore verbanese, un progetto promosso dal Parco Nazionale Val Grande e dall’Associazione Casa della Resistenza in collaborazione con la Società Dante Alighieri e Paesaggio Culturale Italiano. Scopo del Parco è quello di valorizzare i luoghi di ispirazione dell’autore e di altre figure importanti della storia culturale e scientifica del territorio della Val Grande e delle aree limitrofe puntando alla realizzazione di itinerari storico-paesaggistici e di attività di studio. Il Parco Letterario si propone pertanto come strumento di valorizzazione della Val Grande, intesa nella sua duplice valenza di ambiente naturale e ambiente umano, e come occasione di conoscenza e approfondimento della figura e degli scritti di Nino Chiovini, autore dalla riconosciuta valenza letteraria. Un esempio evidente di come vi sia un nesso significativo tra lo studio della storia e la conoscenza del territorio e di come sia possibile creare dei veri e propri “percorsi della memoria” in grado di accompagnare escursionisti e visitatori non solo dentro la bellezza della natura ma anche e soprattutto nella storia e nelle idee degli uomini e delle donne che hanno vissuto e abitato quei luoghi.
Quanto sinora brevemente descritto rappresenta solo una minima parte delle attività della “Casa”, il cui punto di forza è certamente l’integrazione e la sinergia di molteplici competenze e conoscenze: partendo dal vasto patrimonio documentario, bibliografico e monumentale di cui è custode e dalle innumerevoli testimonianze diffuse sul territorio, la Casa della Resistenza può perseguire i suoi scopi statutari e avviare molteplici percorsi multidisciplinari, individuati attraverso un’attenta programmazione. Il tutto anche attraverso il fondamentale apporto di altre realtà associative, enti e cittadini, instaurando proficue collaborazioni che, tra l’altro, contribuiscono a favorire una continua interazione tra i processi di conoscenza e la valorizzazione del territorio, con i suoi aspetti storici e ambientali.
Citando le parole di Vittorio Beltrami, indimenticato artefice e Presidente della Casa, ecco allora che «La Casa della Resistenza rappresenta non solo e non tanto una tappa fondamentale del percorso di elaborazione e valorizzazione del luogo quanto l’inizio di una nuova e per certi versi affascinante avventura collettiva di scoperta e riscoperta del valore della memoria». Proseguendo nel solco tracciato dai fondatori e adeguandosi per affrontare con strumenti e modalità adeguate le “sfide del tempo”, la Casa della Resistenza continua ad essere un luogo della memoria e un centro culturale, impegnato nella ricerca storica e in attività di divulgazione e formazione, contribuendo così alla conservazione di tutte quelle storie che rappresentano i tasselli, a volte molto piccoli, di un patrimonio prezioso e diffuso su tutto il territorio, favorendo la circolazione della conoscenza della storia della Resistenza e l’assunzione della consapevolezza sul valore dei suoi lasciti.
Diario di Bordo è la Newsletter periodica di Alternativa A… in cui è possibile approfondire e analizzare le tematiche relative all’associazionismo provinciale, le ultime notizie e le anteprime.
© Alternativa A • Casa Don Gianni | Via dell’Artigianato, 13 | 28845 | P.Iva 00984480038 | alternativa-a@legalmail.it | Domodossola (VB) | Privacy Policy | Cookie Policy