Magazine Alternativa A Numero 2
Anno 2025
L’è primavera in dal lunari, ma a pér che invèren sia turnè 
3 Giugno 2025
(è primavera sul calendario ma pare che linverno sia tornato)

Così canta Francesco Guccini nella sua Al trist. E le sento nostre, oggi, queste parole, in una stagione piena di nuvole che oscurano l’orizzonte, nell’ascoltare le descrizioni ufficiali dello scenario economico del nostro Paese, dove si vantano aumenti del Pil, della produzione industriale, del numero degli occupati. Ma questo scenario ottimistico non trova riscontro nella realtà del nostro presente, come si evidenzia anche nelle pagine dedicate al Forum che presentiamo in questo numero di Alternativa. I dati apparentemente positivi che emergono infatti anche a livello locale e che dovrebbero rassicurarci, evidenziando un aumento del profitto delle imprese del territorio, stridono però con la realtà, in considerazione del mancato adeguamento dei salari e del loro potere d’acquisto, anche a seguito dell’aumento dell’inflazione. E non è solo una distorsione localizzata nel VCO. Il nostro presidente Mattarella nel suo discorso per la celebrazione del 1° maggio ha denunciato “salari inadeguati”, che “impoveriscono il nostro capitale umano” e lo strazio delle centinaia di morti sul lavoro solo nell’anno in corso.

Sulla nostra economia sembra gravare un inverno sonnolento, che non riesce ad alzarsi verso obiettivi fondamentali: sicurezza e qualità del lavoro, salari adeguati e lotta alla precarizzazione. 

Nel linguaggio economico fa la sua comparsa il neologismo “lavoro povero” (Treccani lo attesta come neologismo dal 2008, dall’inglese work-poor) e non è un buon segno. ISTAT rileva che dal 2022 un quinto della popolazione italiana è a rischio povertà e sappiamo che la principale causa della povertà è la disoccupazione. Ma questo dato, già preoccupante di per sé, diventa gravissimo se si considera che il rischio di povertà è presente per l’11,5% delle persone malgrado lavorino, in particolare se si tratta di lavoratori stranieri (in questo caso la percentuale passa da 1/5 a 1/4).

E aggiungono un’ulteriore nota di preoccupazione le conclusioni dello studio di Brian Nolan (professore emerito di Politica sociale, Università di Oxford) recentemente esposte e riprese da articoli della stampa italiana, che definisce sticky la povertà che si appiccica addosso a chi parte da una situazione svantaggiata, condizionandone la vita e il futuro: questo, infatti, espone al rischio di essere poveri da adulti anche in paesi ricchi. L’Italia, secondo i dati analizzati in questa ricerca, occupa la 5a posizione, dopo Bulgaria, Romania, Lituania e Serbia nella classifica del rischio di trasmissione della povertà alla generazione dei figli e questo rischio riguarda 1 milione e 295mila bambini, bambine e adolescenti italiani: futuri giovani che non saranno preparati per entrare nel mercato del lavoro, potenziali Neet, in una spirale che si alimenta nel tempo, se non intervengono scuola e Stato con opportuni programmi di assistenza e di sostegno al reddito. Non è possibile per ragioni di spazio approfondire ora questo punto, ma meriterebbe una riflessione accurata, perché, legati indissolubilmente al tema del lavoro, si dipanano eguaglianza, giustizia e coesione sociale e, di conseguenza, un effettivo godimento dei diritti. 

Per questo abbiamo voluto che il tema principale di questo numero fosse il Lavoro: lavoro che cambia, ma che deve rimanere legato a valori che promuovano il bene della società e degli individui che lo svolgono. Troverete in questo numero di Alternativa le voci di chi lavora per tutelare chi lavora, per sostenerlo nelle fasi di crisi, di chi si propone di contribuire alla transizione verso un’economia al servizio delle persone, di chi vive le trasformazioni di alcuni settori lavorativi e le sue difficoltà.

Ci auguriamo che questo nostro impegno possa aiutare a comprendere il momento che stiamo vivendo. Al di là dei drammatici eventi internazionali che condizionano l’economia, al di là della tragedia delle guerre senza fine e di politiche di contrapposizione fatte a suon di muri e di dazi commerciali, nel nostro piccolo questo numero di Alternativa vuole anche essere un invito per i nostri lettori a sostenere una politica più rispettosa dei temi del lavoro ‘difficile’ andando a votare per i referendum dell’8 e 9 giugno. 

Augurandovi una buona lettura, vi presentiamo da questo numero una novità: il portfolio fotografico, che offre nelle nostre pagine anche un’altra modalità di raccontare la realtà, colta con uno sguardo diverso. Questa volta l’obiettivo si è soffermato sull’acqua. 

  1. Enrica Morlicchio, Povertà ereditaria, il destino segnato dei bambini, in Domani del 6 maggio 2025; Chiara Saraceno, Se la povertà diventa un destino alla nascita, in La Stampa, 8 maggio 2025; Rosaria Amato, Nolan: “In Italia 2,4 milioni di bambini a rischio di povertà o di esclusione”, in Repubblica, 8 maggio 2025