Magazine Alternativa A Numero 4
Anno 2024
Infermieri cercasi
4 Dicembre 2024

Soddisfazioni economiche, possibilità di carriera, nuove lauree magistrali: quali soluzioni possibili per fare fronte a una società che invecchia e a un crescente bisogno di assistenza infermieristica?

Secondo l’Istat la popolazione italiana è una delle più vecchie al mondo: 20% circa dei nostri concittadini supera i 65 anni di età. Al 1° gennaio 2024, le persone over 65 sono quasi un quarto dei residenti, circa il doppio dei bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni. Si ipotizza che nel 2050, fra poco meno di 30 anni, circa l’8% degli italiani avrà più di 85 anni.

Di fronte a questi dati non è difficile immaginare come cambieranno le esigenze del nostro Paese, come si modificherà la comunità e quanto potranno aumentare le richieste di assistenza sanitaria.

Sfortunatamente, mentre il bisogno di figure assistenziali e sanitarie cresce, il numero dei professionisti, in particolare infermieri, diminuisce. Perché?

Oggi, secondo la Corte dei conti, la carenza di infermieri in Italia è di almeno 65.000 unità e, nei prossimi dieci anni, è prevista un’uscita dalla professione, per raggiunti limiti di età, almeno il quadruplo dei professionisti del decennio precedente.

Barbara Mangiacavalli, Presidente FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) in un’intervista rilasciata in esclusiva alla testata One Health spiega che la risposta a questa situazione: «…affonda le proprie radici in temi molto profondi e anche datati: lo sviluppo demografico del Paese, l’aspetto economico e il tasso di abbandono. 143.000 gli infermieri in uscita per pensionamento previsti entro il 2033, 30mila quelli che ogni anno cercano lavoro all’estero, 30% il tasso di abbandono dell’Università».

Il Sole 24 Ore, già lo scorso gennaio, titolava: Infermieri cercasi, 60mila in meno per la sanità sul territorio – Posti vacanti negli atenei, fuga all’estero, ma servono più dei medici da qui al 2026, evidenziando la mancanza di personale infermieristico e offrendo alcune chiavi di lettura del fenomeno. Da un lato la giornalista Anna Migliorati evidenziava la diminuzione delle iscrizioni alle facoltà infermieristiche, dall’altro l’emorragia di nostri laureati che preferisce all’Italia altri paesi europei. Ma sono solo queste le ragioni dell’“emergenza”?

«L’Italia è il Paese OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con meno infermieri per 1.000 abitanti: 6,4 contro una media europea di 9,5 ed è fanalino di coda per laureati in infermieristica ogni 100.000 abitanti: solo 17 contro una media di 48». Questo quanto riporta il comunicato stampa di FNOPI in riferimento al convegno “Sfide e opportunità della professione infermieristica” organizzato, lo scorso luglio, dalla Federazione stessa e da CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).

Numeri che cambiano in paesi come la Svizzera, dove si contano 18 infermieri ogni 1.000 abitanti, la Germania con 13 e il Regno Unito con 8,2.

«Paradosso nel paradosso molti infermieri in questi paesi sono italiani: quasi 30mila lavorano nel Regno Unito, da sempre meta preferita all’estero, seguito da Svizzera e Germania». (dati da Il Sole 24 Ore del 10.01.24). Ogni anno, sono infatti circa 500/600 gli infermieri formati in Italia che decidono di andare a lavorare all’estero.

«Senza un intervento strutturale in grado di ridare attrattività alla professione e di riequilibrare gli organici, la carenza – scrive FNOPI nel comunicato sopra citato – non resta più un problema della professione, ma diventa del Paese e dei cittadini, perché senza infermieri non c’è futuro. Senza infermieri non c’è salute e non c’è assistenza per una popolazione sempre più anziana, fragile e sola».

Proprio per evitare che la situazione diventi problematica FNOPI da tempo si è mossa per fare aumentare i posti messi a bando in Università, poiché consapevole che, per questioni demografiche, si sarebbe rischiata l’emergenza. «Negli ultimi 4 anni, fortunatamente – spiega la presidente Mangiacavalli su One Health – i posti messi a bando sono progressivamente aumentati, e siamo arrivati agli attuali 21mila. Il tema fondamentale è che, già lo scorso anno, che erano 19mila, in alcune Università, soprattutto del Nord e del Centro Italia, non sono stati coperti tutti i posti, quindi, abbiamo avuto meno candidati dei posti disponibili (questo è accaduto anche nell’ateneo del VCO Ndr)».

Perché questa disaffezione alla professione infermieristica? La richiesta di personale italiano all’estero dimostra il valore delle nostre facoltà, la preparazione e la competenza dei nostri professionisti. Come possiamo trattenere chi è già formato e invogliare i giovani a scegliere la professione infermieristica?

Due sono le direzioni principali: un miglioramento della situazione economica e le prospettive di carriera per i giovani.

Per quel che riguarda il primo punto ricordiamo che lo stipendio italiano medio di un infermiere è inferiore dal 25 al 40% a quello degli altri Paesi OCSE.

In merito al secondo punto FNOPI sta completando una grande azione sinergica con il Ministero della Salute, il Ministero dell’Università e gli organismi competenti per la creazione di un percorso che, dopo la laurea triennale (che è abilitante), dia la possibilità di proseguire con tre lauree magistrali a indirizzo clinico specialistico: cure territoriali, emergenza-urgenza, neonatale pediatrica.

Concludiamo queste riflessioni e questa breve disamina dello stato di fatto con le parole incoraggianti con cui il ministro della Salute Orazio Schillaci ha aperto l’incontro “Sfide e opportunità della professione infermieristica” organizzato da FNOPI e CRUI, confidando che insieme all’impegno della Federazione e all’entusiasmo ritrovato delle nuove generazioni si possa disegnare un futuro di cura, accoglienza e assistenza per tutti.

Vogliamo rendere più attrattiva questa importante professione non solo economicamente ma anche con migliori prospettive di carriera. Un passo fondamentale in questa direzione è l’evoluzione della professione infermieristica verso le specializzazioni universitarie per rispondere alle sfide del futuro e per garantire un’assistenza sanitaria sempre più qualificata ed efficiente”.

 Fonti

https://onehealthfocus.it/la-ricetta-per-attrattivita-e-la-formazione-clinico-specialistica-al-lavoro-su-nuove-lauree-magistrali-per-infermieri-intervista-a-barbara-mangiacavalli-fnopi

https://www.fnopi.it/wp-content/uploads/2024/07/4-luglio-2024-Incontro-FNOPI-CRUI-carenza-infermieristica-la-buona-Universita-puo-fare-la-differenza.pdf

https://www.ilsole24ore.com/art/infermieri-cercasi-60mila-meno-la-sanita-territorio-AF9sQeIC

Infermieri NextGen – Un nuovo sguardo sulla professione

Nel corso del convegno dello scorso luglio “Sfide e opportunità della professione infermieristica” organizzato da FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) e CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), è stato presentato il video “Infermieri NextGen” che si propone di ridefinire e rinnovare la percezione della professione infermieristica, svelando un mondo di opportunità e possibilità che questa scelta può offrire alle nuove generazioni.

Un video che simbolicamente la FNOPI ha consegnato alla CRUI, con l’intento di diffonderlo in tutti gli atenei italiani per incentivare l’arruolamento di nuovi futuri infermieri previsto con il test nel mese di settembre.

Nel cuore del progetto “Infermieri NextGen” ci sono i giovani: ragazzi e ragazze che amano viaggiare, conoscere e sperimentare, nati nell’era digitale e spinti da un profondo bisogno di trovare una collocazione sicura in un mondo in costante evoluzione. Il video, ambientato in un ecosistema dinamico, dà voce ai desideri e alle ambizioni di una staffetta di diciottenni, ciascuno con i propri sogni e obiettivi, tutti diversi e tutti importanti.

Le immagini vivide mostrano una varietà di scenari professionali: dalle corsie ospedaliere all’emergenza, dalle missioni umanitarie all’uso delle tecnologie più avanzate.

Il tono del video è emozionale ma fresco, con un copy giovane e una colonna dalle sonorità elettroniche che risuona con le aspirazioni delle nuove generazioni. L’obiettivo è innescare nei giovani uno “switch” di immaginario, portando alla luce il ruolo reale e moderno della professione infermieristica.

“Infermieri NextGen” non è solo un video, ma una call to action per tutti i giovani che desiderino trovare una carriera significativa, ricca di esperienze e possibilità.

Un invito a scoprire e abbracciare la bellezza e la complessità di essere un infermiere oggi.

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