Magazine Alternativa A Numero 3
Anno 2024
Comuniterràe
26 Settembre 2024

Un progetto di governance partecipata sul patrimonio culturale

Comuniterrae[1] è un progetto di “governance partecipativa” volta alla realizzazione dell’Ecomuseo delle Terre di Mezzo, ove luoghi e memoria svolgono un particolare ruolo nella costruzione del processo partecipativo. Il concetto storiografico di “luoghi della memoria” (parte della dimensione storica quale tema centrale di questo numero di Alternativa) sta proprio a indicare quegli spazi ove le collettività si riconoscono, ove si identifica quel patrimonio globale, risorsa locale, capace di attribuire senso di appartenenza e coesione sociale, ed essere motore di sviluppo dei territori.

Un’armatura culturale del territorio che ci collega – secondo la “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società” (Consiglio d’Europa – CETS N° 199. Faro, 27.X.2005)[2] – a una responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio culturale, quale “insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi” (art.2, Convenzione di Faro).

Non è sufficiente conservare il patrimonio che la storia ha collocato sul territorio, occorre rivitalizzarlo, prendersene cura: “una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future” (segue art.2).

Proprio all’interno di queste premesse si colloca il progetto Comuniterrae, neologismo che declina “comunità” e  “terre di mezzo”. Il progetto ha preso forma da una decina di comuni del Parco Nazionale Val Grande, posti come insediamento permanente della fascia mediana del territorio del parco: un territorio fragile ma dall’alto significato culturale, soprattutto in chiave ecomuseale.

L’arco temporale di evoluzione del progetto ecomuseale e il contesto di riferimento in cui  si sono determinate le scelte operative hanno visto una fase nativa strettamente di carattere istituzionale[3], una successiva più “ibrida” fatta di attività composite tra soggetti diversi e, infine, la costituzione formale dell’associazione Comuniterrae.

Le mappe di comunità

L’approccio ecomuseale del progetto è stato definito attraverso la costruzione di una visione collettiva del paesaggio e del patrimonio territoriale (materiale e immateriale) avvenuta con l’applicazione dello strumento “mappe di comunità”, un percorso partecipato, iniziato sul finire del 2016, che ha portato alla individuazione e alla mappatura di oltre trecento beni di interesse patrimoniale e a una progressiva attivazione delle collettività nella cura e gestione del proprio patrimonio come bene comune. Tale risultato è stato possibile attraverso il lavoro con gli abitanti e grazie ad approfondimenti e riflessioni su concetti quali il patrimonio, il paesaggio, la materialità e l’intangibilità, l’appartenenza, la sostenibilità, lo sviluppo locale, che hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza del ruolo di ogni individuo all’interno delle comunità e dell’importanza del condividere la propria conoscenza per la conservazione di una memoria e di una visione collettiva.  Si è ragionato sulle percezioni degli abitanti riguardo alle trasformazioni del territorio, raccogliendo i valori, le preoccupazioni e i desideri relativi al proprio contesto sociale e culturale, impostando una discussione sul futuro del proprio patrimonio.

L’Ecomuseo a nascita di Comuniterràe APS

Con il post COVID, sempre attraverso la collaborazione tra ente Parco nazionale e Associazione Ars.Uni.VCO, si è sostenuta una nuova fase di attività: la candidatura ecomuseale regionale. Si è così aperta una fase attuativa, da parte dei cittadini coinvolti, sulle reali possibilità di autonomia gestionale e interazione costruttiva con gli altri soggetti istituzionali, finalizzate al progetto ecomuseale.

Si è quindi dato il via a una serie di incontri per definire il processo di costruzione partecipata dell’Ecomuseo, con particolare riferimento alla formulazione della vision e della mission  e  con l’attivazione di gruppi di lavoro tematici, per alcuni blocchi identitari, riferiti al patrimonio materiale e immateriale dell’ecomuseo stesso.

Dal 2023, Comuniterràe è diventata Associazione di Promozione Sociale (APS) portando, con la stesura dello Statuto, a una strutturazione della governance sia in termini di finalità ecomuseali, sia sotto il profilo organizzativo e di funzionamento.

Le attività sui territori e le coprogettazioni

Con la nascita dell’Associazione si confermano e si attuano numerose attività presso le comunità locali, con i gruppi di lavoro tematici e con coprogettazioni trasversali.

Dal tavolo “La via del pane” nasce la partecipazione alla festa transfrontaliera “LO PAN NER. Il Pane delle Alpi”, in cui un centinaio di comunità alpine di Italia, Francia, Svizzera e Slovenia si mettono in rete per cuocere contemporaneamente il tradizionale pane di segale. All’edizione 2022 hanno partecipato le comunità di Vogogna e Premosello; all’edizione 2023 quelle di Vogogna, Premosello, Intragna e Aurano

Dal tavolo “Terrazzamenti, sentieri e mulattiere” nasce il progetto “Terrazze di vita”, un progetto educativo itinerante, rivolto ai ragazzi dell’Istituto Agrario Fobelli di Crodo, sul tema delle colture terrazzate, attraverso una serie di lezioni in classe e l’esperienza diretta sul campo. Progetto finanziato attraverso un bando di crowdfunding di Intesa San Paolo.

Con i Sentieri del Patrimonio, infine, si è strutturata la proposta che unisce, passo dopo passo, tutto il bagaglio di conoscenze e di consapevolezza costruito con il percorso di Comuniterràe: dalle mappe di comunità, alle camminate comunitarie (Comunitour); dall’archivio della memoria storica (Comuniterrae.it), alla visibilità dei beni comuni (targhette identificative QRCode); dagli incontri con gli altri ecomusei, a quelli a tema con le attività dei gruppi tematici, etc.

È stato creato un Sentiero del Patrimonio per ogni Comune (il depliant è andato in stampa lo scorso giugno) con una serie di punti d’interesse che restituiscono un’immagine esaustiva del patrimonio locale, come singolo bene e come unità di paesaggio.

Da “Comunitour” a Terre di Mezzo Tour

«Comunitour» è nato con la volontà di prendersi cura del proprio patrimonio, si è trattato di 11 passeggiate alla scoperta delle terre di mezzo in cui ogni comunità ha mostrato alle altre i luoghi significativi del proprio comune, una occasione per parlare e sperimentare appuntamenti itineranti di turismo culturale sostenibile: una formula partecipativa impostata su momenti di incontro, scambio e discussione, inizialmente tra gli abitanti dei diversi paesi, quindi coinvolgendo cittadini e turisti di diversa provenienza. Visto il successo, la formula è stata replicata negli anni sino alla più recente edizione 2024 che è diventa “Terre di Mezzo Tour” e   offre una “staffetta” di animazione culturale, escursionistica e ricreativa in 11 tappe itineranti in altrettanti paesi dell’ecomuseo.

Si tratterà di una passeggiata lenta, a tappe, lungo i Sentieri del Patrimonio, arricchita da mostre, filmati, racconti, musica, canti, poesie e spettacoli teatrali insoliti, congiungendo idealmente Aurano a Trontano.

Terre di Mezzo Tour ha preso il via il 25 agosto a Cicogna, capitale del Parco Nazionale Val Grande, con una grande festa, per proseguire il 31 ad Aurano e nel mese di settembre a Intragna (1), Caprezzo (7), Miazzina (8), Cossogno (14), San Bernardino Verbano (15), Premosello Chiovenda (21), Vogogna (22), Beura Cardezza(28), Trontano (29).

L’iniziativa è rivolta a turisti e villeggianti, ma anche a tutti gli abitanti del Verbano Cusio Ossola, ha una formula coinvolgente e ispirata al turismo sostenibile: in ogni comunità si snodano facili percorsi di tre/quattro ore, affrontabili da chiunque e che toccano i più interessanti beni culturali, storici, architettonici di ogni paese. Gli eventi di Cicogna e Intragna sono in collaborazione con il Parco Letterario Nino Chiovini, quelli di Caprezzo e Beura Cardezza con Letteraltura; sono poi previsti momenti conviviali, con piatti tipici, e di intrattenimento.

Il programma completo e dettagliato all’indirizzo web www.comuniterrae.it/news/terre-di-mezzo-tour-2024


[1] Comuniterrae

[2] https://www.coe.int/it/web/venice/faro-convention

[3] Il progetto rientrava tra le azioni che l’Ente Parco Nazionale Val Grande aveva individuato nell’ambito del percorso di applicazione della CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile acquisita per la seconda volta dall’Ente nel 2018) con l’intento di migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione del turismo tenendo conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali e dei visitatori. Esso aveva un duplice obiettivo: da una parte, la conoscenza e valorizzazione del patrimonio locale attraverso il ruolo attivo delle comunità locali e, dall’altra, il supporto per lo sviluppo e la partecipazione delle stesse comunità alla creazione dell’Ecomuseo delle “Terre di Mezzo”.