Sono gli anni della crescita e dell’apertura sul territorio con molteplici attività.

COMUNITÀ : STRUMENTO PER SUPERARE LA TOSSICODIPENDENZE
L’attività di “Casa Rosa” è sempre più strutturata e si articola in una gestione autonoma.
Ormai l’esperienza pilota di cogestione con l’Asl si è conclusa e si è passati alla fase di convenzione.
L’Associazione, per problemi tecnici, preferisce che sia la Cooperativa di solidarietà sociale: “Il Sogno”, così si chiamava allora, a gestire direttamente la struttura, pur garantendo sempre una supervisione negli aspetti terapeutici.
Questa strada avrà un valore determinante poiché gli scenari futuri che caratterizzeranno la vita della struttura “Casa Rosa” saranno susseguenti a questa impostazione.
L’Associazione continua a gestire in proprio la Comunità alloggio della Noga.
Il problema tossicodipendenze è sempre dilaniante: i 4 morti ossolani per overdose nel 2007 stanno a ricordare a tutti la drammaticità della situazione.
Fioriscono i dibattiti su repressione, educazione e prevenzione. La realtà, molto composita, evidenzia la necessità di azioni concertate sul territorio tra tutti gli attori, coinvolgendo il mondo giovanile e le famiglie.

PROGETTI GIOVANI E PROGETTI GENITORI
Lo spirito di servizio dell’Associazione e l’acutezza delle analisi inducono i responsabili di “Alternativa a…” a percorrere strade innovative e per, certi versi, di rottura.
Visto lo spirito laico con cui è nata l’Associazione si tenta di favorire aggregazioni giovanili sul territorio superando le esistenti realtà parrocchiali ed associazionistiche. Questo crea da un lato non pochi problemi relazionali, ma consente di istituire, in diverse realtà, gruppi giovanili di opinione che prima analizzano la condizione giovanile e poi promuovono interventi conseguenti, nell’ottica di prevenire il disagio e le sue forme più esasperate.
Il dibattito si arricchisce anche del confronto con altre realtà giovanili esterne ( Lucca e Val Pellice) e porta alla nascita dei “Progetti Giovani” della Valle Antrona (1988, sarà il primo e quello più strutturato e duraturo, con un proprio giornale di Valle), di Villadossola, di Varzo, di Pieve Vergonte e Piedimulera. Domodossola, nonostante le energie profuse, non vedrà la nascita di un gruppo autonomo.
I “Progetti giovani” creano aggregazione sul territorio, sensibilizzarono la realtà circostante contro il disagio giovanile e favoriscono animazioni che mirano a prevenirlo.
In misura minore, ed ancora in fase sperimentale, nascono anche forme di aggregazione per adulti: i progetti genitori.
La loro portata non avrà la valenza di quella dei giovani, tuttavia rappresenteranno un segnale sul territorio della necessità che anche gli adulti facciano la loro parte, calandosi nelle problematiche dei figli, in una società in cui prevalgono egoismi, lassismo e disaffezione familiare.
Dai molti questionari analizzati nelle diverse realtà ossolane emerge uno scollamento familiare che porta i genitori a non accorgersi delle devianze dei figli, a non riconoscere i comportamenti da mettere in atto per tempo, con conseguenti esplosioni di pericolose crisi.

APERTURA ALL’ESTERNO
Il periodo di tempo esaminato è anche quello dell’apertura dell’Associazione alle iniziative esterne della società civile con coinvolgimento in “nuove attenzioni”.
Per questo l’Associazione collabora e dà voce alle iniziative della “Scuola di pace”, (già in attività da anni per l’ educazione alla pace, per la lotta per il disarmo, per le iniziative sulla non violenza, per le aperture al terzo mondo), all’obiezione di coscienza per le spese militari.
L’Associazione, in convenzione con la Caritas, attua una valorizzazione degli obiettori di coscienza per un servizio sociale alternativo e pone in essere collaborazioni con alcuni gruppi giovanile oratoriali.
In collaborazione con la L.I.L.A (Lega italiana Lotta all’Aids) organizzata al primo dicembre, la giornata mondiale per la lotta all’Aids e costituisce un gruppo autonomo di volontari a sostegno sul territorio ossolano.

LA COOPERATIVA “IL SOGNO”
La società, voluta e sostenuta con operatori dall’Associazione, è ormai una realtà che testimonia una speranza che si sta consolidando: offrire un lavoro dignitoso a quanti escono dal tunnel del disagio e vogliono giocarsi nuove possibilità di approccio alla vita.
Gli anni che analizziamo sono quelli che vedono anche l’apertura di un negozio per commercializzare i prodotti dei laboratori in centro a Villadossola.
Sarà un’esperienza limitata, vissuta con intensità ed entusiasmo in modo particolare da quanti riescono ad esprimersi con competenza nelle lavorazioni della ceramica, del cuoio, della legatoria e della stamperia. Si tenteranno le strade dei “mercatini” con un cospicuo sostegno di volontariato: sarà un bel biglietto da visita per l’immagine della Cooperativa e per l’Associazione, ma non reggerà, purtroppo, nel lungo periodo, per questioni economiche.
Alcuni dati riferiti al bilancio 1991.
La Cooperativa è iscritta nel registro regionale delle cooperative di solidarietà sociale e percepisce il primo finanziamento di 50 milioni legato ad un progetto di acquisto di attrezzature per 75 milioni.
Il fatturato annuo è salito a 723 milioni di cui 211 con l’Associazione che ha in essere la convenzione sulle tossicodipendenze con l’ USSL.
I soci lavoratori sono 42 di cui 11 svantaggiati; 13 operano nel settore del servizio alla persona. L’utile è di 37 milioni e serve per autofinanziamento.
Si inizia a parlare di due criticità che troveranno poi sbocchi nel futuro:
– la necessità di poter riunire le attività, dislocate in quattro unità operative, in un’unica sede;
– la necessità di pensare a separare la gestione di “Casa Rosa” in una nuova società.